Giustizia e vendetta

L’ultima parte dell’Odissea rivolge l’attenzione alla questione della vendetta e del diritto: al poeta certamente non sfugge il fatto che la gestione della conflittualità interna non possa basarsi su una continua serie di vendette e che sia quindi necessario porvi un limite. Tuttavia egli comprende che vendetta e diritto non sono necessariamente in antitesi: infatti, come scrive Adorno nella sua Interpretazione dell’Odissea «il diritto è la vendetta che rinuncia», ma la vendetta è la rivendicazione di un diritto e rinuncia solo a patto di ricevere soddisfazione altrimenti. Solo quando le parti s’impegnano al rispetto della legalità si può richiedere la rinuncia al diritto alla vendetta: diversamente si avrebbe la prevaricazione di una parte sull’altra, l’obbligo imposto alla vittima di accettare il sopruso e la violenza.

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