Zeus e gli altri Dei

Negli Dei che sono sempre si manifesta la molteplicità dell’essere che suscita meraviglia e rispetto; in Zeus, padre degli uomini e degli Dei, si concentra quel pensiero primordiale che ci dice che in fondo l’universo, pur con tutte le sue molteplicità e differenze, è uno. Ma con grandioso senso della misura, questo Zeus non è un despota assoluto, geloso anche del più infimo dei suoi servi, bensì realmente un padre.

A Zeus non manca nulla dell’onnipotenza divina, egli è senza alcun dubbio il “potentissimo Cronide, grande e glorioso, fortissimo“. Se tutti gli Dei si appendessero ad una catena e cercassero di tirarlo giù dall’Olimpo egli li solleverebbe tutti insieme, terra e mare compresi (Il. VIII, 19-24): «tanto io sono più forte degli Dei e degli uomini» (Il. VIII, 27). Ma è completamente estraneo a questo Dio il meschino compiacimento per la propria potenza che egli non impiega mai per schiacciare ed umiliare i più deboli, soprattutto gli uomini: se infatti talvolta deve ribadire con gli altri Dei la propria superiorità e far valere la propria autorità, non ha mai la minima necessità di fare altrettanto con esseri troppo più deboli di lui. Ed anche con gli altri Dei, dopo aver riaffermato la propria posizione di preminenza, torna ad essere un padre amorevole (Il. VIII, 38-40):

a lei rispose sorridendo Zeus che raduna le nubi:
sta’ di buon animo, Tritogenia, figlia cara: non dico sul serio
e voglio con te essere buono.

Continua a leggere