Lotofagi e Sirene

Vorrei qui mettere in relazione due episodi dell’Odissea: l’incontro con la popolazione dei Lotofagi e il fugace contatto con le Sirene. Nel primo caso anche i compagni di Odisseo sono coinvolti, nel secondo invece essi vengono esclusi. Nella terra dei Lotofagi gli stranieri sono accolti con ospitalità, gli abitanti offrono in buona fede il proprio cibo; tuttavia questo cibo rappresenta un’insidia, causando il completo oblio di se stessi e di tutto ciò che prima era caro agli uomini che ne mangiano. Quando se ne rende conto, Odisseo trascina via piangenti i compagni “drogati” e ordina subito di allontanarsi da quel luogo pericoloso (Od. IX, 91-102). Non pensa di dover fare esperienza di persona.

Se è stato preso alla sprovvista dai Lotofagi, Odisseo si presenta ben preparato di fronte agli scogli delle Sirene. Circe lo mette in guardia sulla letale pericolosità di queste avversarie ammaliatrici, ma sapendo che l’eroe sarà attratto dall’ascoltarle, gli spiega esattamente come premunirsi dalle insidie (Od. XII, 39-54). Questa volta i compagni vengono preventivamente messi al sicuro, tappando loro le orecchie in modo che non possano udire, mentre Odisseo viene legato all’albero della nave con corde strettissime. Nessun uomo, che non sia sordo o impossibilitato a muoversi, può resistere all’incanto della voce delle Sirene: esse sanno tutto ciò che accade o è accaduto sulla terra e promettono la conoscenza (Od. XII, 184-191).

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